Marina Café Noir - Festival di letterature applicate

il Festival

Il Marina Cafè Noir – Festival di Letterature Applicate, primo Festival letterario in Sardegna per ordine di tempo, nasce a Cagliari nel 2003, nel quartiere storico della Marina, dall’iniziativa di un gruppo di lettori e attivisti culturali, diventato poi associazione culturale Chourmo.
MCN nasce dalla volontà di organizzare un Festival inteso come festa popolare dei saperi condivisi, il cui primo ingrediente siano le storie, da fare proprie e riportare nelle strade, nelle piazze, nei bar, nei negozi, nei laboratori artigiani e, più in generale, tra la gente.
Un Festival più attento alle storie e agli autori che ai casi editoriali o ai bestseller, che si contraddistingue da sempre per la sua formula, che ibrida i vari linguaggi artistici a partire dalla letteratura: l’ossatura del Festival è infatti costruita su performance e reading originali e inediti che portano in scena i libri e le storie proposte.
Intorno a questo, e a suo completamento tematico, il MCN si compone di dibattiti, incontri, proiezioni, concerti, spettacoli, laboratori, mostre, installazioni e cucinate in piazza, in un’atmosfera festosa rivolta a tutte le fasce di età e provenienza, in un connubio di cultura e festa popolare. 
Un Festival impegnato, stradaiolo, popolare e gratuito, che cerca di dimostrare come la cultura e la letteratura non siano così distanti dal quotidiano, e che la festa può e deve far parte di esse.

Il tema

“Il contrario di uno”, filo conduttore della diciassettesima edizione di Marina Café Noir, è il titolo di una raccolta di racconti brevi di Erri De Luca, titolo che l’autore partenopeo ha gentilmente messo a disposizione del Chourmo. “Il due è il contrario di uno”, spiega De Luca. “Non il doppio, ma il suo contrario, il contrario di uno e della sua solitudine efficiente. Questa notizia, che contrasta l’aritmetica, è l’esperienza di questi racconti”.
“Abbiamo pensato che viviamo tempi strani – spiegano dal Chourmo – per molti versi cupi e carichi di neri presagi, tempi che ci vogliono sempre più soli, più isolati, imprigionati dai nostri congegni tecnologici e preda delle nostre psicosi, quando invece il primo passo per riprendere controllo di sé e della propria vita è quello di aprirsi al mondo, e agli altri. Ci è sembrato di leggere tutto questo, tra le parole di quel titolo, e ci è sembrato perfetto per offrire al nostro pubblico, come facciamo da diciassette anni, tutto il nostro carico di passione, di letture, di visioni, di utopie”.

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