Corsi di formazione in materia di sicurezza: quali i più utili e a chi rivolgersi?

Corsi di formazione in materia di sicurezza: quali i più utili e a chi rivolgersi?, 17 dic, 2020

Il “lavoro” è tra i temi più dibattuti e uno dei problemi più sentiti a livello globale da inizio pandemia. In Italia, a dire il vero, il problema ha radici antecedenti il Covid-19, profonde e ataviche, soprattutto nelle zone del nostro Paese in cui stentano ad arrivare incentivi pubblici e finanziamenti privati per lo sviluppo delle infrastrutture, tecnologiche in primis.

Se si guarda alle fasce giovani della popolazione, da un lato abbiamo chi, sebbene innamorato del proprio territorio e della propria cultura, si trasferisce altrove in cerca di maggiori opportunità; dall’altro, chi non ha né cerca un impiego, non frequenta una scuola né un corso di formazione o di aggiornamento professionale (i cosiddetti NEET). Questi ultimi sono in costante, preoccupante, aumento e i dati Istat aggiornati riportano cifre su cui riflettere, dato che l’Italia detiene il triste primato europeo.

Alteredu è la startup innovativa calabrese, nata nel 2017, con un duplice scopo: uno, più generico, di fornire a chiunque le competenze tecnologiche basilari necessarie per frequentare corsi di formazione online certificati che aprano nuove prospettive di lavoro; e, a seguire, ridurre in maniera significativa la percentuale di NEET partendo proprio dalla Calabria. In tre anni di attività Alteredu ha ricevuto numerosi riconoscimenti, è stata scelta dalla Commissione Europea quale membro della Coalizione delle Competenze Digitali, e rientra tra le aziende certificate ISO 9001 per l'attività di “erogazione di corsi di formazione professionale”.

Tiscali News ha intervistato Giuseppe Cofone, co-fondatore e responsabile marketing di Alteredu che, in tre anni di attività ha stilato statistiche davvero interessanti sui trend dei corsi di formazione online, tracciabili tramite la piattaforma proprietaria.

Giuseppe: la formazione online declinata sul tema della sicurezza. La piattaforma Alteredu ha raccolto statistiche significative, in particolar modo negli ultimi mesi, sulle tipologie di corso più richieste, sulle fasce d’età degli iscritti e sulla provenienza geografica. Diamo qualche numero?

La piattaforma Alteredu è riuscita in un momento particolare, quello del lockdown, a guidare chi fosse alla ricerca di un’occupazione, inserendo nel proprio catalogo corsi di formazione pensati ad hoc in vista delle occupazioni nate durante l’emergenza sanitaria. Nei mesi tra giugno e ottobre, i corsi Alteredu più venduti sono stati i corsi per lavoratori rischio biologico Covid-19; i corsi di formazione per addetti e responsabili Covid-19; i corsi per addetti alle operazioni di pulizia e sanificazione aziendale rischio Covid-19 (in previsione della riapertura delle aziende a dei luoghi di lavoro in generale); i corsi per referenti Covid-19 nelle scuole (addetti in grado di rispondere prontamente a casi sospetti/probabili e confermati di COVID-19 e attuare strategie di prevenzione previste nei protocolli).

Per frequentare i corsi non è necessario rinunciare a impegni o chiedere permessi lavorativi. Studiare per ottenere una particolare certificazione è possibile in qualunque momento e da qualunque piattaforma. Una volta terminati i corsi, è possibile sostenere un esame finale, anch’esso fruibile online.

Per quanto riguarda le fasce d’età, i corsi Alteredu interessano persone tra i 25 e i 34 anni (27,73%) e tra i 35 e i 44 anni (27,67%). La percentuale di utenti che rientra nella fascia più giovane (18-24 anni), pari al 12,54% è poco più bassa di quella che coinvolge le persone tra i 45 e i 54 anni (16,54%) e leggermente più alta di chi supera i 55 (10,47%). Molto più bassa la quota degli over 65 (5,06 %). Per quanto riguarda la distribuzione sul territorio, abbiamo rilevato una richiesta omogenea dei corsi da ogni parte d’Italia”.

Alteredu è una piattaforma proprietaria. Oltre a lei, Giuseppe, chi collabora alla gestione della start up e in che modo vi relazionate con gli utenti?

“L’avventura ha avuto inizio con me e i due co-fondatori, Vincenzo Apa e Giovanni Caruso. Oggi Alteredu può vantare una decina di collaboratori giovani e motivati, che ci permettono una crescita costante basata sui risultati. La quasi totalità dei nostri collaboratori ha origini calabresi o, comunque, meridionali, a riprova del fatto che, al Sud come nel resto d’Italia, molti giovani professionisti desiderano mettersi in gioco, contribuire allo sviluppo del territorio, creare realtà imprenditoriali innovative e di forte impatto sociale.

A proposito di impatto sociale: uno dei nostri principi cardine è occuparci della felicità dei nostri utenti perché conosciamo bene le difficoltà cui vanno incontro nel richiedere o seguire un corso online. Per questo, li seguiamo in ogni passo, dal primo contatto sino alla certificazione. Alla fine del percorso, è motivo di gioia e orgoglio anche per noi quando vengono certificate le competenze acquisite grazie alla nostra piattaforma!”

Alteredu partecipa attivamente all’iniziativa Solidarietà Digitale. In cosa consiste e che tipo di impegno è richiesto a chi decida di iscriversi?

“Quando ci siamo trovati nel pieno del lockdown lo scorso marzo, volevamo fornire il nostro contributo per fronteggiare l’emergenza nazionale. Così il Ministero per l’Innovazione Tecnologica ha creduto nella nostra visione, inserendo nella piattaforma di Solidarietà Digitale creata ad hoc per l’occasione, la nostra proposta solidale: abbiamo offerto a tutti, indistintamente e gratuitamente, più di 50 tipologie di corsi sulle tematiche dell’adeguamento sulla Privacy, Sicurezza, igiene alimentare HACCP e adeguamento sulle nuove normative riguardanti il Covid-19.

Abbiamo dato la possibilità a tutti di formarsi gratuitamente e ottenere, qualora lo avessero desiderato, una certificazione al prezzo dei soli costi di rilascio. La risposta degli utenti è stata entusiastica: più di 3.000 corsi richiesti in meno di due mesi, e una scoperta generale dell’importanza dell’e-learning che finalmente ha reso giustizia ad un modo nuovo e innovativo di formarsi.

Abbiamo deciso di proseguire con la nostra proposta solidale e tuttora è possibile ottenere gratuitamente i corsi presenti nella nostra iniziativa di Solidarietà Digitale. Non bisogna preoccuparsi di non avere tempo di seguire i corsi: basta avere un pc e l’impegno richiesto può essere adattato a seconda delle esigenze”.

Dal 2017 ad oggi avete agito in bootstrapping, ossia reinvestendo i guadagni. Chiuderete il 2020 con un fatturato importante: la spiccata componente tecnologica al servizio di un settore estremamente richiesto in periodo di crisi, ha incrementato il numero del vostro team e vi consente di guardare con positività all’immediato futuro. Pensate di proseguire in autonomia o siete aperti ad eventuali proposte di M&A?

“Da un paio di anni sono solito farmi accompagnare da un proverbio africano: “da soli si va veloci, insieme si va lontani”. Penso che in questa frase sia possibile riassumere la visione futura che ho della crescita di Alteredu. Aver agito in bootstrapping ci ha permesso di scalare velocemente posizioni, avendo dalla nostra l’agilità che solo una startup può avere. Per cui continuando così avremmo la conferma che la via scelta sia quella giusta. Dall’altro lato, eventuali proposte di M&A potrebbero portare una crescita più organica rispetto a quella attuale.

Non nascondo che sarei felice e orgoglioso se Alteredu ricevesse delle proposte di M&A, perché sarebbero un’attestazione dell’ottimo lavoro fatto finora e getterebbero le basi per la crescita finale e definitiva della piattaforma, che la confermerebbero nel panorama delle piattaforme di formazione italiane”.

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